Cronaca della riunione di venerdì 22 novembre 2024 (quattordicesima dell’anno rotariano)

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    AGRITURISMO PRINCIPESSA PIO – INTERCLUB DI AREA ESTENSE – CENA CONVIVIALE APERTA A CONSORTI E OSPITI

    Si è tenuto presso l’Agriturismo Principessa Pio l’incontro con il prof. Corinaldesi che ha narrato la storia delle “case chiuse” nella tradizione italiana e non solo. Già i nostri avi, gli antichi romani, avevano case di piacere inteso anche come case da gioco, fu poi Camillo Benso Conte di Cavour a regolamentare i bordelli secondo tre classi, con tabelle e tariffe. Il termine case chiuse venne poi inserito da Francesco Crispi, che introdusse la regola di mantenere sempre chiuse le finestre per non creare scandalo. Quando, nell’XI secolo, arrivano a Bologna grandi numeri di giovani uomini sia come studenti universitari che come militari, l’offerta si amplia. Napoleone poi nel XIX secolo porta nell’attuale zona universitaria il quartiere destinato al piacere del corpo, sarà poi Mussolini a trasferire fuori città queste case per ragioni igienico-sanitarie.

    Certamente, oggi come allora, pochissime sono le donne che lo fanno per scelta. La maggior parte di loro erano costrette per indigenza, per mantenere figli illegittimi, per provenienza (loro stesse provenienti dall’ospedale dei bastardini…).

    La grande svolta nel 1958 quando la legge Merlin abolisce la regolamentazione della prostituzione e introduce la lotta contro lo sfruttamento della prostituzione altrui.

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